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202 | libro secondo |
essere stati appiccati a Pittagora. Certamente in ciò convengono tutti: che Pittagora non lasciò nulla di sé scritto; e ’l primo, dopo piú secoli appresso, fu Filolao, il quale scrisse di pittagorica filosofia.
CAPITOLO QUARTO
1225[430]..... oppenioni..... le quali, perocché sono tante e tali, dovrebbono tralasciare di riferirsi. Ma, perché non sospetti il leggitore di noi ciò che molti autori fanno (e particolarmente oggidi), i quali, per promuovere le sole cose scritte da essi, non solo non espongono alla libertá di chi legge le cose scrittene dagli altri, ma anco vietan loro di leggerle, ci piace, per soddisfarlo, arrecargliene qualcuna. Come quella che, perocché a’ tempi barbari ritornati la Scandinavia.....
1227[431] Perché da questi principi..... doveva Aristotile incominciare la sua Periermenia o sia «interpetrazione de’ nomi», come sopra si è detto, ché cosí non sarebbe in ciò stato contrario a Platone; e Platon doveva andarla a ritruovare nel Cratilo, ove con magnanimo conato il tentò e con infelice evento noi consegui. E generalmente da questi principi tutti i filosofi e tutti i filologi.
1228[433].di che certamente dee intendersi la legge delle XII Tavole nel capo «Qui nexum faciet mancipiumque», [CMA3] cioè che parlò de’ campi dati da’ signori a’ plebei, per gli quali questi restarono a quelli «nexi», obbligati: talché la consegna di tal nodo, ch’abbisognava alla mancipazione, era una mutola professione che ’l podere il quale si consegnava era de’ nobili; ond’essi plebei furono nessi de’ nobili infino alla legge petelia, la qual fu comandata nel CCCCXIX di Roma. Le quali cose qui accennate molto rileveranno per intendere la natura dell’antiche revindicazioni, e se ne deve bene ricordare [il leggitore] per intendere la natura eterna ed universale de’ feudi; delle quali cose appieno ragionerassi nel libro quinto. Con l’istessa mente degli antichi latini gl’italiani.
1229[436]..... la loro sapienza riposta sotto de’geroglifici. Onde s’intenda con quanto di scienza scrissero Giamblico De mysteriis e Valeriano De hieroglyphicis aegyptiorum!
1230[439*] E dovettero tali caratteri pistolari essere come i geroglifici chinesi, ch’ascendono al numero di cenventimila, co’ quali