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LIBRO SECONDO


INTRODUZIONE

PROLEGOMENI


1189[363*] [CMA3] Quindi esce questa gran corollario: che non sia materia della sapienza intiera o sia universale, ciò di che la sapienza riposta [CMA4] de’ filosofi [CMA3] non n’ebbe l’occasioni dalla sapienza volgare [CMA4] de’ poeti; [CMA3] onde l’ateismo, non giá per sapienza, si ha a tenere per istoltezza e pazzia, poiché le prime nazioni, come dimostreremo, in tutte le cose criate videro dèi, e poi i metafisici migliori, [CMA4] quali son i platonici, che ’n questa parte di filosofia furono gli piú sublimi di tutti gli altri filosofi, [CMA3] in tutte le cose criate intesero Dio.

CAPITOLO PRIMO

1190[366].... le nazioni si disponessero a ricevere la scienza del vero bene eterno ed infinito, in forza d’una fede sopranaturale, a certi avvisi rivelati da Dio, tutto mente e nulla corpo. Onde, appo gli ebrei, tal’avvisi furon dati da esso Dio o mandati dagli angioli o da’ profeti; appo cristiani, lasciatici da Giesu Cristo e datici ne’ di lei bisogni co’ dogmi della sua Chiesa.