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de’ princípi 119


del mondo nuovo (e Antonio Arnaldo crede lo stesso degli abitatori dell’isole chiamate Antille) vivano in societá senza alcuna cognizione di Dio; da’ quali forse persuaso, Bayle afferma nel Trattato delle comete che possano i popoli senza lume di Dio vivere con giustizia; che tanto non osò affermare Polibio, al cui detto da taluni s’acclama: che, se fussero al mondo filosofi, che ’n forza della ragione non delle leggi vivessero con giustizia, al mondo non farebber uopo religioni. Queste sono novelle di viaggiatori, che proccurano smaltimento a’ loro libri con mostruosi ragguagli. Certamente Andrea Rudigero nella sua Fisica magnificamente intitolata divina, che vuole che sia l’unica via di mezzo tra l’ateismo e la superstizione, egli da’ censori dell’universitá di Genevra (nella qual repubblica, come libera popolare, dee essere alquanto piú di libertá nello scrivere) è di tal sentimento gravemente notato che «’l dica con troppo di sicurezza», ch’è lo stesso dire che con non poco d’audacia. Perché tutte le nazioni credono in una divinitá provvedente, onde quattro e non piú si hanno potuto truovare religioni primarie per tutta la scorsa de’ tempi e per tutta l’ampiezza di questo mondo civile: una degli ebrei, e quindi altra de’ cristiani, che credono nella divinitá d’una mente infinita libera; la terza de’ gentili, che la credono di piú dèi, immaginati composti di corpo e di mente libera, onde, quando vogliono significare la divinitá che regge e conserva il mondo, dicono «deos immortales»; la quarta ed ultima de’ maomettani, che la credono d’un dio infinita mente libera in un infinito corpo, perché aspettano piaceri de’ sensi per premi nell’altra vita.

335Niuna credette in un dio tutto corpo o pure in un dio tutto mente la quale non fusse libera. Quindi né gli epicurei, che non dánno altro che corpo e, col corpo, il caso, né gli stoici, che dánno Dio in infinito corpo infinita mente soggetta al fato (che sarebbero per tal parte gli spinosisti), poterono ragionare di repubblica né di leggi, e Benedetto Spinosa parla di repubblica come d’una societá che fusse di mercadanti. Per lo che aveva la ragion Cicerone, il qual ad Attico, perch’egli era epicureo, diceva non poter esso con lui ragionar delle leggi, se