Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/168

 
SENTIMENTALE
149


Palais-Royal — non il Luxembourg — non la façade du Louvre — non ho ambito d’impinguare i cataloghi che abbiamo di quadri, di statue e di chiese — nel mio pensiero ogni bella persona è un bel tempio dov’io son vago d’innoltrarmi a fine di ammirare le immagini originali, e gli schizzi abbozzati che vi si appendono, piuttosto che la stessa trasfigurazione di Raffaello1.

Questa sete che m’arde impaziente pari a quella di tutti gli appassionati delle arti, mi trasse fuori del mio tetto — e di Francia mi trarrà per l’Italia — Viaggio riposatissimo è questo mio; viaggio del cuore in traccia della natura e di que’ sentimenti che da lei sola germogliano, e che ci avvezzano ad amarci scambievolmente — e ad amare una volta un po’ meglio tutti gli altri mortali.

A questo il conte rispondevami cortesissimo; con molta gentilezza si professava obbligato a Shakspeare della mia conoscenza — Ma, à pro-

  1. Yorick forse profittò di quel detto divino, come tutti gli altri detti di Socrate: L’osservare la virtù d’una donna vivente, m’è più giocondo d’assai dell’immagine d’una bellissima donna a me presentata da Zeusi. Presso Senofonte, Econ. cap. x. n. i.
 
 
13.