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a dante alighieri. 67


     Ne’ chiostri ancor romita
Il dito non togliea dal suo volume
Filosofia, che ardita
Or drizza al sol le piume
20E le rideste menti empie di lume.

     Nell’acque di Ponente,
Ove locasti il sospiroso regno
Della compunta gente,
Spezzato ogni ritegno,
25Auspice entrò d’un Genovese il legno.

     Son mille terre; e denso
Di tesori, di popoli, di navi
S’agita un mondo immenso,
Ove ne’ flutti ignavi
30Occultarsi a’ mortali il sol pensavi.

     Lascia le anguste sedi
Esule Europa e del Meriggio ai mari,
Che le son contro a’ piedi,
Porta operosi lari,
35Liberi cambi e non macchiati altari.

     Padre, il tuo sol disparve
Co’ cieli di cristallo. Un tuo Toscano
Delle pugnate larve
Atterrò l’idol vano
40E del creato rivelò l’arcano.