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MILTON E GALILEO.

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     Quando la notte è nelle valli, e pende
Scolorata la luna, alle montagne
Mezzo velate, che gli fan corona,
L’insonne mandrïan leva lo sguardo,
5Come a concilio di giganti, e giura,
Se dell’aure il romor taccia ne’ boschi
E nel burron non strepiti il torrente,
Sotto le nubi dall’opposte cime
Udirle conversar. Da questa Italia
10Di tempestosi nuvoli involuta,
Di fieri dubbi ottenebrata e d’ odî,
A te levo il pensier, Milton divino,
Ed a te, Galileo, quando seduti
Sui toschi poggi a libero sermone
15L’eccelse anime apriste. E non v’ intese
Altri che l’ ombre della queta sera,
Le mute siepi e le sorgenti stelle
Che parean su’ romiti orti d’Arcetri

Zanella 1