Pagina:Trattato di archeologia (Gentile).djvu/171


Architettura. 123

Della casa italica, in cui l’atrium è la parte essenziale, credesi riprodotta l’imagine in un’urna cineraria etrusca, trovata a Poggio Cajella, che sembra un’esplicazione delle urne-capanne già ricordate (cfr. pag. 75, e ved. Atl. tav. XIV).

Dell’architettura toscana, della forma degli edifizî, degli elementi e delle membrature architettoniche assai poco ci è noto, non rimanendo nessuna reliquia nè di tempio, nè di casa, nè d’altro edifizio, eretto sopra suolo. Quel poco che dell’architettura etrusca conosciamo deriva, oltrechè dalle scarse notizie di Vitruvio, dalle tombe, le cui interne camere, e spesso le facciate esterne presentano carattere architettonico etrusco.


III. — Architettura religiosa.


5. Il tempio etrusco. — Il tempio toscano è determinato dalla sua forma, dalle prescrizioni del rito augurale. Esso sorge sul terreno destinato e circoscritto per l’osservazione ed interpretazione di quei segni celesti, che nella credenza religiosa italica eran tenuti come manifestazioni della disposizione o volontà divina, rispetto agli avvenimenti umani. Questa osservazione ed interpretazione di segni forse in prima spettò al capo della famiglia, con potestà religiosa, poi passò a speciale ufficio dei sacerdoti. Per l’osservazione (il cui modo fu proprio delle stirpi italiche, sviluppato poi dagli Etruschi), eleggevasi un determinato luogo, circoscritto come luogo consacrato, in un quadrato (templum, τέμενος), rispondente ad un’ideale limitazione dello spazio celeste, per mezzo d’una linea tracciata da oriente ad occidente (decumanus), intersecata da un’altra a questa perpendicolare, da