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Civiltà ed arte nell'Agro Chiusino, ecc. 75

posta, al solito, di fittili e di bronzi, in generale è scarsa; ma più abbondante e più ricca s’incontra quella dell’ossuario in cassetta di nenfro. Nel valore tecnico della suppellettile devesi distinguere la fattura grossolana e rozza dei fittili dal lavoro bello e finito dei bronzi, dal che potrebbesi argomentare che i fittili siano prodotti di un’industria locale, i bronzi invece siano importati da fabbriche d’un popolo più civile. I prodotti fittili sono gli ossuari con le ciotole e le stoviglie accessorie, alcune a barchetta, altre composte di due o tre vasetti insieme riuniti da un sol manico, che talvolta ha rozza figura umana. Non mancano le fusaiole; v’hanno di terra cotta dei candelabri a foggia di tronco d’albero, con più rami, ma di rozza fattura; e, piccol saggio di plastica, un animaletto quadrupede d’argilla.

Notevoli sono parecchi esemplari d’ossuario a forma di capanna, simili alle urne-capanne della necropoli laziale (ved. Atl. cit., tav. XIV), con le travature del tetto in rilievo, le cui estremità si incrociano, terminate a modo di becchetti, con linee ornamentali graffite, o tracciate a color bianco; un esemplare di tali urne ha traccia di decorazione a borchiette, sul tipo del secondo periodo atestino.

Di bronzo si hanno ossuari della medesima forma di quelli d’argilla, ed anche altri vasi. Sono di lamina battuta a martello, ripiegata per sovrapposizione, non con saldatura ma con bullette, cioè con l’antica tecnica detta σφυρήλατον, e con ornamentazione risultante di punti e di linee lavorati a sbalzo (au repoussé). Di tal lavoro sono un gran vassoio, sostenuto da specie di tripode, una tazza di bronzo con manico, un vaso a foggia d’incensiere con catenelle, un cinturone, o panciera a bottoni rile―