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50-82 ELETTRA 11

50di crini bianchi. E tal favola narra:
che stranïero sei, che sei di Fòcide,
che qui l’illustre Fanotèo3 ti manda
che è loro alleato, dei primissimi.
E annuncia ad essi, e giuramento presta,
55che, per sorte fatal, giù dal volubile
carro piombando, negli agoni pitici
è morto Oreste: sia questa la favola.
E noi, come l’oracolo c’impose,
di libagioni e di recise chiome
60cinta corona alla tomba paterna,
qui torneremo, e recheremo l’urna
dal bronzeo fianco, che nascosta abbiamo
in un cespuglio, come sai. Cosí
dolce novella recheremo ad essi
65con bugiarda parola: il corpo mio
diremo che fu già converso in cenere,
tra le fiamme disperso. E qual dolore
è per me questo, se, a parole morto,
sono vivo in effetto, e gloria ottengo?
70A parer mio, niuna parola è infesta,
quando profitti. Uomini saggi, a torto
creduti morti, io spesso vidi; e quando
poi tornavano a casa, onor maggiore
risedevano. E anch’io spero ri surgere
75da questa voce, e dei nemici miei
alle pupille, come un astro fulgere.
Deh, patrio suolo, e Numi della terra,
questo viaggio mio rendete prospero,
e tu, casa paterna: io torno a renderti
80pura, con la giustizia; e il Dio mi manda.
Non fate ch’io, privo d’onor, mi parta
da questa terra, anzi che i beni miei