Pagina:Tragedie di Sofocle (Romagnoli) I.djvu/154

130-146 FILOTTETE 127

ulisse
Fama ne avrai di saggio, e insiem d’onesto.
neottolemo
Sia, gli scrupoli gitto: lo farò.
ulisse
Dimmi, ricordi bene i miei consigli?
neottolemo
Poi che li accolsi, abbine pur certezza.
ulisse
135Dunque, tu resta, e Filottete accogli,
lo me ne andrò, perché qui non mi scorga,
e la vedetta alla nave rinvio.
E se poi troppo lungo mi parrà
l’indugio vostro, lo rimanderò,
140e muterò l’aspetto suo con fogge
marinaresche, sí che ignoto resti.
Ei scaltramente parlerà: tu, figlio,
da ciò ch’ei dirà, prendi ciò che giova.
Tutto dunque t’affido, e al legno torno.
145E a noi sia guida il frodolento Ermète
che qui ci manda, e Niche, e la Políade12
che ognor provvede a farmi salvo, Atena.