pelasgo
Veggo ombrato l’altare, e abbrividisco.
corifea
Grave è lo sdegno del Signor dei supplici.
coro
Strofe I
O di Palètone figliuolo, ascoltami,
re dei Pelasgi, con cuor benevolo.
Vedi me supplice, raminga, profuga,
come giovenca che il lupo incalza
sovra erta balza,
che al sommo vertice giunta, secura
leva il suo mugghio,
narra al bifolco la sua iattura5.
pelasgo
Dinanzi ai Numi tutelari scorgo
la vostra schiera, e ombrarla i rami supplici.
Buon esito l’arrivo abbia di queste
estranee figlie d’Argo; e dagli eventi
inaspettati e impreveduti, guerra
non surga: alla città guerre non giovano.