![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/5a/Tragedie_di_Eschilo_%28Romagnoli%29_I-68.png/380px-Tragedie_di_Eschilo_%28Romagnoli%29_I-68.png)
QUARTO CANTO INTORNO ALL’ARA
coro
Oh tu, Giove supremo, e voi, Dèmoni
protettori di Tebe, che salve
queste mura di Cadmo serbate,
debbo adesso allegrarmi, e di giubilo
levar grida, perché senza danno
salva fu la città! Debbo piangere
la sciagura dei miseri principi
senza prole perduti. Or davvero
i lor nomi convennero all’opere13:
ché perîr per l’insana follia.
Strofe.
Ahi, della stirpe d’Èdipo
negra maledizione che omai compiesi!
Un gelo tristo intorno al cuor mi piomba.
Simile a Tíade, un cantico