Pagina:Torriani - Serate d'inverno, Madella, 1914.djvu/187


— 183 —


— Quante ne vuole? domandava Maria.

— Cinquanta grammi. Fresche come lei, signorina..

— Oooh!... (rossore, confusione). E lei ha sempre la sua tosse?

— Sempre, finchè potrò venire da lei a prendere le pastiglie d’altea.

Questo dialogo si ripeteva con pochissime varianti, tutte le volte che il farmacista era assente, e Maria, che sapeva benissimo spedire le ricette, lo suppliva.

Ella trovava tanto spirito in quelle due risposte di Roberto, e tanta passione! Le commentava come si commenta il Paradiso di Dante, e, come in quello, vi trovava sempre nuove bellezze.

Ma quando le imposte della farmacia si chiudevano alle undici di sera, e Maria si ritirava nella sua cameretta a ripensare, e poi a sognare baffetti nascenti e pastiglie d’altea, Roberto non si ritirava, non pensava nulla, non sognava nulla. Andava a zonzo, beveva, giocava: faceva una brutta vita di notte; — brutta vita! Neppure l’ingenuo amore che gli azzurreggiava al pensiero durante il giorno, riesciva a purificarlo. Era come le pastiglie d’altea per la tosse. Gli faceva bene, ma non lo guariva.

E la gente parlava, parlava a sproposito al so-