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ovvero che non può dolere all'onesto il partirsi

quando chiama il suo secolo sozzo, fetida belletta, e dice che delle cose umane bisogna sperimentar tanto quanto basti per non curarle, non ti par certo di sentire quello spirito soave di carità che compiange agli erranti, pur combattendo l'errore, e trova una parola di refrigerio e di conforto per ogni sventura. Qui si piange disperatamente, come il Leopardi che dice il suo secolo, secolo di vivi che dormono,