Pagina:Torre - Del concetto morale e civile di Alessandro Manzoni.djvu/110


— 106 —

Ambo d'ingegno eletto, di animo desideroso del bene, e ricercatore infaticabile di esso nella vita reale, se giunsero a segno diverso, questo, mentre stringe il cuore di pietà e di affetto pel cantor della Ginestra pone in più chiaro lume, e determina appieno, la situazione storica del Nostro. Giacomo Leopardi nell'età fiorita, giorno pieno di allegrezza, come egli stesso dichiara, sognò che il mondo rispondesse alle interne aspirazioni, ed amò la patria, l'umanità, ed il bene di quell'amore senza confini che tuttor si rivela nel verbo sconsolato della sua vigorosa lirica. Però quando vide che il fatto e la idea componevano una di quelle antinomie che al suo pensiero apparvero insolubili, si concentrò nell'infinito suo dolore, e la terra gli si presentò inaridita, come chiusa in eterno gelo, disperò della patria, di Dio, dell'uomo e delle sue sorti, e solo fu compreso dall'infinita vanità del tutto. Egli stesso, poco innanzi di levare a sè medesimo l'inno funebre della Ginestra, monumento di una angoscia senza riscontro, dirige all’uni-