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elette, in certi spiriti privilegiati, la cui vita è pressoché una amorosa contemplazione del bene, ed un desiderio, avvalorato dalla continua opera, di vederlo attuato nel giro della realtà. Sono i cursori di che parla Lucrezio, e che si trasmettono vivida di secolo in secolo, la mistica lampana della verità, conciosiachè sieno attratti da tuttociò che avvi di bello e di grande nella umana natura, e volgano l'ala del desiderio, che tien dell'infinito, innanzi, sulla intera specie degli uomini, e quindi sulla patria che li vide nascere, sulla famiglia, e sovra tutte le produzioni dello spirito. Però, a quel modo, che in sentenza dell'Alighieri, la materia è sorda alla intenzione dell'arte, egli incontra sovente che la realtà non risponda allo ideale del bene, e che il dritto non sia attuato, vuoi per le limitazioni essenziali della natura finita, vuoi perchè, in certi dati momenti della storia, l'umanità sembra accasciarsi sotto il peso de' suoi dolori, e come l'ebro desidera il vino, farsi autrice di nuovi mali, istigata e sospinta dai mali