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42 PALAZZI
luto verde con fregi d’oro. Vi si ammira una tavola stupenda, ornata di squisito lavoro d’intarsio in tartaruga, madreperla ed ottone. Alle pareti stanno appesi vari quadri rappresentanti personaggi della real Casa di Savoia che morirono in concetto di santità; sono lavoro di Gonin, di Cusa e di Serangeli. Essi raffigurano il B. Umberto, il B. Amedeo, la B. Ludovica, la B. Caterina, la B. Margherita, la V. Clotilde, tutti della Real Casa di Savoia. È notevole in questa sala un camino di marmo dorato di squisita fattura. Di qua si aveva accesso nel gabinetto di studio e nella stanza da letto di S. M. il Re Carlo Alberto.
Nella sala detta di Colazione s’ammirano diciotto degli incantevoli paesaggi all’acquarello del Bagetti, una raccolta di vasi etruschi, un piccolo busto in bronzo di Carlo Emanuele, principe di Piemonte, a dieci anni di età, un busto di Carlo Alberto in marmo, pregiato lavoro del Bertoni di Varallo, una Diana del barone Bosio, uno stupendo gruppo del Butti, due magnifici cofani (antiche casse nuziali), su cui sono scolpite in bassorilievo alcune figure, rari monumenti di antica scultura in legno acquistati in Genova da Carlo Alberto. Le pareti di questa sala sono coperte di un gran numero di quadri di pittori contemporanei, tra cui noteremo quello che rappresenta il Combattimento di trenta cavalieri italiani contro altrettanti francesi nelle Fiandre, presente il principe Tommaso di Savoia.
La galleria, detta di Daniel, dal nome dell’artista che ne dipinse il vôlto, fu decorata sul disegno del conte Alfieri, ed è veramente di una squisitezza, d’un buon gusto e d’una magnificenza ammirabili. È ornata di lampade di cristallo di monte. Essa contiene i ritratti de’più eminenti statisti del paese. Vi sono collocati pure i ritratti in piedi di Umberto I, di Emanuel Filiberto e di Amedeo VI, detto il Conte Verde.
La sala detta dell’Alcova, contiene un prezioso museo di vasi del Giappone, della Cina ed egiziani, raccolti in parte dal palazzo di Genova, in parte esistenti a Torino, e molti acquistati dal Re Carlo Alberto. La copia, la rarità, la disposizione di simili vasi, sparsi a gruppi nella stanza (che servì già alla V. Clotilde di Francia, sorella di Luigi XVI e moglie di Carlo Emanuele IV) formano l’ammirazione dei forestieri. Il padiglione dell’alcova, sostenuta da due colonne, è magnificamente intagliato e formato di due soli pezzi. Il vòlto è pure ornato di sculture in legno dorate, e contiene nel mezzo vari dipinti. Questa stanza, nel suo insieme, è di tale una ricchezza e splendidezza, che è difficile trovare l’eguale nelle reggie più sfarzose del mondo.