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all’Ab. Suzzi,1 dal quale fu introdotto ne’ misterj del Calcolo Cartesiano, e Leibniziano, Scienza da pochi allora conosciuta, e di cui fece uso nelle sue Lezioni, accendendo in molti il desiderio d’apprenderla. Allorchè si pensò di pubblicare colle stampe del Seminario medesimo le opere dell’immortal Galilei, ben si conobbe non esservi alcuno per diligenza, e dottrina più atto a ciò dell’Ab. Toaldo che non solo somministrò prefazioni, note, ed alcuni scritti inediti da se fortunatamente ritrovati: ma operò in modo che fosse permessa la stam-


  1. Non è forse abbastanza noto il merito di questo insigne Matematico, che fu prediletto scolare del Co: Jacopo Riccati e Professore di Padova. Valeva tanto nell’analisi che il March. Poleni si giovò spesso dell’opera di lui per la soluzione dei più difficili problemi. La sua Scuola, la sua Casa furono sempre aperte agli studiosi, nè ricusò commissione che gli fosse affidata. Non cercava la gloria, che l’avrebbe coronato, se per un trasporto di riscaldata fantasia non si fosse abbandonato al noto errore sulla soluzione del Caso Cardanico. Possono però essere sicuri argomenti del suo valor Analitico una Formola molto ingegnosa sul Trinomio indicata nell’Instituzioni d’analisi del Riccati, e del Saladini, altre Formule di cui si valse l’Agnesi, dandone la lode all’Autore, un trattato di serie Geometriche, stimato anche dagli Oltramontani, e gli elogj, che riportò dai Gesuiti Riccati, e Boscovich.