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xxiv | l’autore ai lettori. |
spirito scettico ed irrequieto de’ tempi nostri. Pochi anni prima di me trattava il subbietto medesimo il Conte Giacomo Leopardi; e non avrei scusa nessuna alla matta temerità di essere entrato in lizza con quel miracolo di scrittore, quando la idea informatrice del componimento mio non fosse in ogni lato diversa da quella in che s’incardina il suo. E perchè ognuno possa farne comparazione e voglia quindi mandarmi assoluto dalla taccia di presuntuoso, trascrivo qui per intero l’Inno del sommo Recanatese, col quale reputo a mia gran ventura essere stato congiunto di sangue e d’amicizia.
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DEI PRINCIPJ DEL GENERE UMANO.
E voi de’ figli dolorosi il canto, |