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238 | Capitolo 13 - La verifica delle ipotesi (II) |
con la densità di probabilità della distribuzione del a gradi di libertà, avremo
della quale ci possiamo servire per ricavare se vogliamo che la significanza del test abbia un certo valore: ad esempio un livello di confidenza del 95% corrisponde ad e, dalle tabelle della distribuzione del , ricaviamo
e quindi | . |
Anche senza dover ricorrere al teorema sul comportamento asintotico di , allo stesso risultato si può pervenire per altra via: in questo caso si conosce infatti esattamente , che vale
e, dalle tabelle della distribuzione normale standardizzata, si ricava che un'area two-tailed del 5% corrisponde ad un valore assoluto dello scarto normalizzato ; per cui, ancora, si ricaverebbe come test per un livello di confidenza del 95%.
13.5 Applicazione: ipotesi sulle probabilità
Nel paragrafo 11.5 abbiamo preso in considerazione il caso di un evento casuale che si può manifestare in un numero finito di modalità, aventi ognuna probabilità incognita ; la stima di massima verosimiglianza delle è data dal rapporto tra la frequenza assoluta di ogni modalità, , ed il numero totale di prove, .
Vogliamo ora applicare il metodo del rapporto delle massime verosimiglianze per discriminare, sulla base di un campione di determinazioni indipendenti, l'ipotesi nulla che le probabilità abbiano valori noti a priori e l'ipotesi alternativa complementare, :
Ricordiamo che la funzione di verosimiglianza, a meno di un fattore moltiplicativo costante, è data da