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teofrasto |
Certamente sarà da intendere: «e se ha detto d’aver sentito o veduto». In greco ὁμολογήσας, con un verbo che in questo caso corrisponde al latino fateri.
Leggo con i codici οὗ χεῖρον οὐδέν, correggendo soltanto ὅν che non avrebbe senso in οὐδέν.
2.
L’ADULAZIONE
L’adulazione si potrebbe intender che sia consuetudine di vita1 vergognosa, ma vantaggiosa per chi adula, e l’adulatore un cotal uomo che accompagnandoti dice: guarda come la gente ha gli occhi a te. È cosa cotesta che non avviene a nessuno in città, ma solo a te. Ieri sotto i portici si parlava bene di te, giacché in più di trenta che li sedevano, caduto il discorso su chi fosse il migliore cittadino, tutti che avevano da lui cominciato col suo nome conchiusero. E mentre dice altre cose del genere ti leva dal mantello un bioccolino; e se dal vento ti è stata portata sulla capelliera una pagliucola la raccatta con garbo, e poi sorridendo dice: Ecco, due giorni che non ti ho incontrato, e hai la barba piena di peli bianchi, e pur, se mai altri, tu serbi rispetto agli anni nero il capello. E se parla l’Eccellenza2, egli ordina agli altri di far silenzio, e ascolta facendo cenni di consenso, e poi, quando quello ha finito; applaude con un Bene; e se dice una freddura, egli ci ride su e si porta il mantello alla bocca come per non potere contenere le risa. E quelli che incontra li fa fermare finché l’Eccellenza non sia passata; e ai figlioletti dell’Eccellenza compra pere e mele, e gliele porta a casa e gliele regala che il babbo lo veda, e baciandoli esclama: Pollastrelli di papà galantuomo. E andato con lui a comprar scarpe3 dice
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