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teofrasto

e se un suo amico fa una colletta8 e gliene è stato parlato9, egli, vedendolo venir da lui, torna indietro da quella strada e va verso casa per la giravolta10. Alla moglie poi che ha portato dote non compera un’ancella, ma per le volte ch’essa esce noleggia al mercato un paggetto che l’accompagni11; e porta calzature che sono state più volte risolate, e dice che sono non meno resistenti del corno12; e quando s’alza, pulisce la casa e rifà i letti; e quando si mette a sedere, rivolta il tabarro che suol portare13 sul braccio.

Alla lettera ἀνελευθερία sarebbe da tradurre con «illiberalità», essendo per appunto il contrario della larghezza di chi dona senza troppo contare o misurare. E però traduco «tenacità», ché tenaci e stretti sono i non liberali e i non larghi, quelli insomma che hanno soverchia prudenza o timore di spendere oltre le forze: e «tenacità» usata per sé sola significa quindi «grettezza». Anche tradurre ἀπουσία è difficile e non c’è dubbio che sia da leggere ἀπουσία: ma Teofrasto vuol dire che la grettezza e tenacità consiste in star lontani, in aborrire d’ogni ambizione che comporti spese. Nell’Etica a Nicomaco di Aristotele il nostro gretto è definito μικροπεπής ed è illustrato cosi: «dopo aver fatto grandi spese, ne perde tutto il merito per una spilorceria».

Un coro tragico, più costoso di un coro comico, di solito era allestito da ricchi cittadini su designazione degli arconti. Il nostro fa le opere che è obbligato a fare per l’allestimento del coro, ma quando poi si tratta di ringraziar gli dèi per la buona riuscita delle feste, allora, potendo decider lui sul dono da fare, lo fa non di oro o di metallo più vile ma addirittura di legno, e non fa iscrivere altro sulla benda di legno che soltanto il suo nome, senza nessuna menzione né del poeta, né degli attori, né della festa che vi si celebrava.

Per non dover loro somministrare anche le vettovaglie.

Leggo ἐν τῶι δήμωι invece di ἐκ τοῦ δήμου, che sembra lezione corrotta dal seguente ἐκ τοῦ μέσου. Ma l’ἐκ τοῦ μέσου è difficile a tradurre, poiché in greco esso dice che il nostro era nel mezzo dell’assemblea e che però se ne va sebbene tutti lo vedano, senza dir nulla. «Levarsi di mezzo» in italiano ha tutt’altro valore.

Comandante della nave era colui che l’aveva a proprie spese allestita. Anche in questo caso l’eroe della tenacità, dopo avere speso per l’armamento e allestimento della trireme, cade nella gretteria delle coperte.


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