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teofrasto

prestare orzo e perfino la paglia, e quelli che gliela prestano presserà a portargliela a casa. Ed è poi capace, accostatosi alle tinozze del bagno e tuffatovi la brocca di versarsela addosso da sé1, mentre il bagnino strepita, e di dire che si è già lavato, e, andandosene grida2: Non ti ringrazio neppure.


(1) Lo sfrontato non solamente non si vergogna di offendere le convenienze ma porta alta la fronte, e dunque fa faccia, come si dice, e ha fronte incallita. Tradurre letteralmente «svergognatezza», e, «svergognato», sarebbe meno forte; e debole sarebbe altresi tradurre «sfacciataggine, sfacciatezza».

(2) Traduco ἐμβαλεῖν: «getta nel guscio (della bilancia, o piatto che dir si voglia)». Codici recenti hanno εἰς τὸν ζυγόν, «nel guscio», invece che εἰς τὸν ζωμόν, «per il brodo», degli altri codici: ma io traduco l’uno e l’altro, poiché εἰς τὸν ζυγόν è implicito nel concetto di ἐμβαλεῖν, e però la correzione congetturale εἰς τὸν ζυγόν resulta evidente.

(3)Forse «ὑπο» γελῶν, «sorridendo», che è meglio.

(4)Leggo τὴν ὑστεραίαν accusativo temporale. Non è necessario aggiungere «εἰς».

  1. καταχέασθαι, «versarsela dall’alto in basso». Si lava da sé, senza l’aiuto del bagnino, di frodo.
  2. κἀκεῖ nei codici è corrotto. Traduco con senso evidente.

10.

LA SPILORCERIA

La spilorceria1 è un risparmio di spese2 oltre il convenevole, e lo spilorcio cotal uomo che nel mese va fino a casa3 a richiedere mezzo obolo, e se dà un convito conta quanti bicchieri ha bevuto ciascuno, e fa ad Artemide l’offerta più meschina di tutti i commensali. E per quanto si pensi di aver comprato a poco egli dice che tutto costa so-


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