Pagina:Tassoni, Alessandro – La secchia rapita, 1930 – BEIC 1935398.djvu/241

CANTO PRIMO

Stanza 1, verso 4: I bolognesi sono chiamati Petroni e i modanesi Gemignani per la moltitudine de’ cittadini dell’una parte e dell’altra che hanno questi nomi; non per disprezzo alcuno, poiché per altro sono nomi de’ santi protettori di quelle due cittá.

S. 2, v. 8: Accenna la conformitá, che è tra il rapimento d’Elena e quello della secchia.

S. 4, v. 1: Veramente la republica di Venezia in quel tempo, veggendo ruinare l’imperio greco, attendeva a profittarsi della caduta sua, e non premeva molto nelle cose d’Italia. Rebuelta de rio, gananza de pescador.

S. 5, v. 4: Questa è moneta che spende ordinariamente la corte di Roma. Diceva prima: «Ma non avean dal papa altro che messe». Fu mutato, perché il satirizzare su l’imperfezioni de’ religiosi pecca in moralitá e scandalizza gli uomini pii.

S. 10, v. 8: Usò questa voce [pitale] il poeta e molt’altre della corte di Roma, sí per la licenza, che concede Aristotile ai poeti epici d’usar varie lingue; ma molto piú perché egli ebbe opinione che la favella della corte romana fosse così buona, come la fiorentina, e meglio intesa per tutto.

S. 12, v. 2: I modanesi portano per impresa della cittá loro una trivella col motto: Avia pervia.

S. 12, v. 5: Questo non è capriccio del poeta, come l’hanno tenuto alcuni, ma istoria vera cavata dalle croniche del Lancillotto: il quale aggiugne anco di piú, che occorse un giorno che sementando certi agricoltori fagioli dietro le rive del Panaro, il podestá di Modana uscí con gente armata a far loro la scorta, perché non fossero impediti dai nemici ch’erano anch’essi in campagna: onde i bolognesi, come faceti, inventarono poi che ’l Potta di Modana sementava i fagioli stando a cavallo.