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riguarda alcuni generi di merce, bisogna dimenticare che un terzo all’incirca di questa linea scorre rasente il Po, al quale si può giungere navigando dalle più interne parti del Piemonte e del Lombardo-Véneto, dalla frontiera svizzera e fino dal Pontificio e dall’Adriatico, senza pagare le gravi tariffe d’una strada ferrata. Perlochè il travaso di parecchie merci dalle barche ai vaggoni forse converrebbe a farsi presso al passaggio stesso del Po, senza percorrere la rimanente parte di quella strada ferrata. Infine per il colle dei Giovi passano quasi tutte le derrate che il commercio di Genova manda o riceve per l’Apennino; ma sulla pianura si distribuiscono, divergendo a più parti, verso Torino, verso Casale, verso Novara, verso Milano, verso Piacenza. Ora a tutte queste direzioni, tranne quella di Milano, riescirebbe affatto inutile tutta quella parte della linea che scorre lungo il Po, nella bassa Lomellina. Tutto considerato, sarebbe adunque improvido consiglio il cominciar l’opera da quella parte ove le belle aspettative sono tanto meno fondate che dall’altra.

In ciò noi vediamo dominare quelle stesse preoccupazioni mercantili, che pretendevano fondare le strade ferrate del Regno Lombardo-Véneto sulle assolute communicazioni tra Venezia e Milano 1, e sull’improvviso afflusso d’una straordinaria copia di merci, chiamate dall’oriente e dall’occidente all’annunzio solo dell’aprimento d’una strada ferrata. Non è su queste fantastiche tracce che Venezia e Genova possono tener dietro al nuovo corso dei destini del mondo. Quando si afferra un nuovo strumento col proposito di trarne vantaggio, è mestieri riconoscerne e rispettarne il principio e la natura. Il Piemonte è paese bastevolmente opportuno alle strade ferrate, quandanche non lo sia nè naturalmente nè statisticamente nella misura stessa della Lombardia e del Belgio. E questa opportunità sua va con successive riforme svolgendosi di giorno in giorno, e crescerà rapidamente col mezzo appunto delle strade ferrate, le quali promovono il principio stesso su cui vivono, cioè la folta popolazione, l’industria, la ricchezza, la potenza. Ma bisogna intender bene il modo

  1. Vedi le mie Ricerche sul progetto di strada ferrata da Milano a Venezia, 1836.