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XVII.
Questo gruppo è costituito dall’antico fabbricato del Ghetto, nel quale si trovarono compresi palagi antichissimi, torri, loggie e case appartenenti alla più antica nobiltà di Firenze.
Non è il caso d’intrattenersi troppo a lungo sopra a questa località che è stata più e più volte illustrata e che per l’interesse dei suoi ricordi merita una speciale attenzione.
Pur qui le memorie di Firenze Romana si estendono e gli studj fatti ultimamente, han confermato la verità delle antiche affermazioni, in guisa da farci ritrovare il piano d’una strada romana che seguendo la direzione di Via della Nave si dirigeva verso il Campidoglio. E le stesse ricerche han confermato pure l’asserzione di antichi eruditi e dell’Abate Lami specialmente, che cioè le antiche torri mediovali fossero edificate sopra le rovine di quelle romane o che fossero le stesse torri romane riadattate e in parte decorate secondo il carattere architettonico del tempo. Ne abbiamo avuto le prove ricercando le fondamenta del palagione dei Della Tosa, posto all’antico Frascato, e nuova prova ce l’ha porta ora l’esame della torre di Caponsacchi.1
Tra le memorie importanti di questo storico luogo c'è anche il ricordo quasi fantastico e forse esagerato di quel Palagio dei Tosinghi, che doveva essere una delle meraviglie di Firenze medioevale e che fu distrutto nel 1248 dai Ghibellini, i quali, mercè l’aiuto dell’Imperatore Federigo II, s’erano impadroniti di Firenze.2 Ma di questo non si sono trovate finora tracce di sorta e se non ce ne offrirà il sottosuolo, ben difficilmente potremo farci un’idea di quella grandezza tanto decantata.
La potente consorteria dei Della Tosa e Tosinghi possedette gran parte di questi fabbricati con palagi, torri e loggia. Della loggia sono i resti sul canto di faccia a S. Maria in Campidoglio,3 dei palagi e delle torri si veggono tuttora gli avanzi imponentissimi più e più volte trasformati e deturpati. Ve n’erano tanto sulla piazza del Mercato Vecchio, come in Via dell’Arcivescovado e perfino sul lato che corrisponde dalla