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detti5 del Gonf. Chiave come dall’Arroto 1634 S Gio. 1°n.° 82.
«In d.i Giovanni e Gio. Batta et Agnolo di Marco Benedetti» pervennero detti beni, come resulta dall’Arroto 1585, Quart. S. M. Novella n.° 79, per compra fatta in due volte cioè una sotto dì 27 d’Ottobre 1581 «con patto resolutivo di anni 3 1/2 e l’altra sotto di 20 di Aprile 1582 con patto resolutivo di anni tre da cristofano di francesco e fratelli Alexsandrini del Gonf. Leon Bianco rog. S. Andrea di Piero, ricuperati sotto detti di».
Nell’Arroto 1535, Quart. S. Gio P.mo n.° 115 si trova «che Giovanni e Cristofano di lionando di benedetto Alexandrini» comprarono detta bottega e cantina da Filippo e Francesco di Niccolò di Bartolommeo Valori 6 sotto di 20 Agosto 1535.
In conto del padre dei predetti Filippo e Francesco, ossia di Niccolò di Bartolommeo Valori, si trova nel Campione 1498 Quart. S. Gio., Gonf. Chiave a 178, «una 1/2 bottegha et 1/2 fondachetto posto in merchato vecchio, laltra 1/2 e dello abbate di santo pagholo diroma et per non divisa confinata a p.° via, 0/2 beni della parte guelfa, 0/3 berto di lid.° (lionardo) Berti et così si dette nel 1481 et era auso di linaiolo oggi eauso di pizzicangnolo tiella apigone bernardo et franc.o valori asengna la entrata sua et la nostra afrati di S.ta † per dire una messa perpetua ogni mattina in S.to proculo».
Dal Campione 1470 Quart. S. Gio. a 235 resulta, che Bartolommeo di Filippo Valori dichiara che la mezza bottega e il mezzo fondachetto, «compramola dalorenzo di martino chambi et apigonato il fondachetto a mariotto biffoli spetiale alla schala et la bottegha a bartolomeo di marchionne bellandini linaiuolo non divedemo detta 1/2 botegha quando fecimo le nostre divise perchè detta pigione abbiamo più tempo fa assegnato a più incarichi rilascio persuo testamento bartolommeo valori nostro avolo come vi si dice.»