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era pervenuta nel 21 Novembre 1069 per morte del predetto Benedetto suo padre.

Ma nello stesso Arroto, ed allo stesso numero, si trova che oltre alla bottega sono impostate in conto del medesimo Antonio Panfì e colla bottega, pervenutagli per morte di suo padre Benedetto, «due stanze auso di terrazzi per riveditori d’arte di lana l'una sopra l’altra nel chiasso del ferro ossia rispondenti su detto chiasso e forse situate nella torre già citata e che è la torre de’Romaldelli, oggi demolita». Dette stanze eran sopra «dua magazzini che uno di Bastiano Palmieri4 e l’altro di Paolo Gabburri alle quali a p.° via, 2° e di sotto d.° Bastiano Palmieri, 3° e di sotto Paolo Gabburri, 4° Piero Gerini.

Dall’Arroto 1666 Quart. S. Gio. 2. n.° 154 si rileva che «la bottega con cantina sotto etc.» è impostata in conto di Benedetto di Michelangiolo di Lodovico Panfi, e che il figliuolo Antonio Panfi, come procuratore e mandatario del padre, «vendè con patto resolutivo di tre anni a francescho di Gio. di Ippolito Panichi sotto dì 6 Novembre 1666; e che per essersi da’ medesimi contraenti annullata detta vendita per il prezzo non pagato» ritornò nel sopraddetto Panfi.

Benedetto Panfi, comprò nel 24 Settembre 1634 la bottega con cantina sotto la torre «con tutte le altre stanze sopra di essa bottega e con la colombaia sopra il 4° piano, da Piero di Iacopo Perini del Gonf. Leon rosso che la vendè in nome suo e di Iacopo e Giusfredo, altri sua fratelli minori»; in conto de’ quali, si trova impostata nell’Arroto del 1650 Quart. S. M. Novella, n.° 103.

Ed in essi era pervenuta per divisa fatta con Lorenzo, Piero e Francesco loro fratelli carnali, come per lodo app.to dal Magistrato de’ pupilli del 27 Maggio 1650, e come beni rimasti del qm Bastiano Palmieri loro zio materno.

Detta bottega e stanze sopra con la colombaia furon comprate dal predetto Bastiano, da Vincenzo di Gio. Batta Bene-