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memorie sicure della seconda meta del secolo xiii.1 Appo questi frati custodivansi la cassa e l’archivio del comune. Nel loro refettorio s’adunavano spesso i savi del Consiglio. Più tardi fu quello eziandio il luogo in cui s’addottoravano i legisti.2 Infine i Frati minori co’ Domenicani furono per molto tempo i soli che mantenessero in fiore le discipline teologiche, le quali poco dagli altri ordini religiosi, e meno ancora dal clero secolare si coltivavano.
Innanzi alla chiesa de’ Frati minori si radunava ai tempi di mezzo la salmeria del comune quando s’andava in oste. E nel secolo xvii s’occupò varie volte il refettorio de’ frati per deporvi le munizioni da guerra. Tanta scarsità era in Torino di sale di sufficiente capacita.
Nel 1526 i Francescani di Torino ebbero da Carlo il Buono cortese aiuto a riparare il coro, e per mercè di quello si obbligarono di recitare ogni giorno dopo il vespro una Salve secondo l’intenzione del duca, avanti all’altare della Concezione.
Durante la quaresima del 1580 la preziosa reliquia del Santo Sudario fu conservata nella chiesa di San Francesco. Quattr’anni dopo avea luogo la visita di monsignor Angelo Peruzzi, vescovo di Sartina, dalla quale impariamo che la chiesa de’ Francescani avea quattro navi. L’altar maggiore era di patronato de’ Borgesi, una delle quattro famiglie del Baldacchino. Della cappella della Concezione avea