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604 libro quinto

suddiacono, che fu massimo ornamento dell’Oratorio torinese; poi Bonifacio dei conti di Buronzo, che ne fu il primo preposito, e i padri Ceresia ed Ormea, tutti soci del collegio Teologico della nostra università. Un anno dopo Panale Lorenzo Scotto li tolse alle angustie della casa Blancardi, ed assegnò all’Oratorio torinese una sua casa posta nel borgo di Po, a non molta disianza dalla porta Castello, sulla linea della chiesa di San Tommaso, allato ed al nord dello Spedale di Carità, e così a un dipresso nella casa già Cumiana, ora Colli, via Bogino.1

L’anno vegnente desiderando Madama Reale di vedere i preti dell’Oratorio stabiliti entro al recinto della città, luogo più conveniente ai loro esercizi, operò sì, che il Consiglio civico diede loro ad ufficiare la chiesa del Corpus Domini.

A’ 4 di dicembre 1653 andarono con gran pompa i decurioni a cercare i padri alla loro chiesa del Borgo, e posto ciascuno dei padri in mezzo a due decurioni, li accompagnarono processionalmente alla chiesa del Corpus Domini, dove a rendere più solenne la cerimonia intervenne Madama Reale col giovane duca.

Ma non era questa la sede che la Provvidenza riservava all’Oratorio di S. Filippo; imperocchè la casa stata loro assegnata era così piccola ed umida, che per niun modo i padri vi poteano abitare; onde