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586 | libro quinto |
madre e zia; la cui magnificenza per altro fu più che regia, avendo alzato il tempio ed il convento di San Francesco di Paola, in seguito ad un voto fatto per aver prole; la chiesa e il convento di Santa Teresa, la chiesa e il monastero di Santa Cristina, e costrutto l’altar maggiore, ed ornato di marmi il presbitero e la cappella delle Umiliate nella chiesa de’ Ss. Martiri per ispirito di devozione e di grandezza.10
La chiesa era finita nel 1674, poichè trovo esservisi già seppelliti religiosi. Ad ornarla contribuirono i marmi della vicina porta Marmorea che fu demolita. La parte del convento che guardava a ponente e che ora è convertita in dogana, erasi costrutta a spese di privati, ciascun de’ quali avea edificata una cella che ne portava il nome, a perenne memoria del benefìcio.
Due uomini insigni che molto contribuirono in quei primi tempi ad accrescere stima e splendore all’ordine de’ Carmelilani Scalzi in questa città furono il padre Andrea Costaguta ed il venerabile padre Alessandro Valperga.
Il primo fu consigliere e teologo di Carlo Emmanuele ii; perito anche d’architettura, egli fu che die il disegno della vigna di Madama Reale, e verosimilmente egli pur fu che architettò la chiesa di Santa Teresa, sebbene nelle memorie del convento se ne chiami autore il padre Valperga, che forse non fece che soprantendere ai lavori.