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582 libro quinto

La facciata fu dipinta da Giovanni Battista Aleroni.4

Poco oltre la chiesa di San Giuseppe a sinistra sorge uno di que’ maestosi e severi edifìzii che si vanno diradando, ma che non vorrei scomparissero affatto, affinchè Torino, città italianissima, non s’assomigli ad una città svizzera. È il palazzo de’ conti Provana di Collegno, notabile soprattutto per la nobiltà del vestibolo. Fu costrutto nel 1698 dal conte Antonio Provana sui disegni del padre Guarino Guarini.5

Quasi di fronte a destra è il palazzo del signor marchese di Romagnano, già Cassotti di Casalgrasso, il cui corpo principale s’alza in fondo al cortile. Apparteneva nel 1645 al conte Carlo Provana di Collegno, da cui passò ad Antonio Valloni, il quale lo rivendette al marchese del Carretto di Gorzegno nel 1647. L’edifizio che di presente si vede debb’essere opera di questa illustre famiglia che lo alienò nel 1680 ad altra più illustre, vale a dire a Sigismondo Francesco de’ principi d’Este, marchese di Lanzo. Trenta anni rimase presso questa altissima stirpe, dalla quale nel 1710 passò per vendita a’ conti di Casalgrasso.6

Nel secondo isolato a sinistra incontransi la chiesa ed il convento di Santa Teresa de’ Carmelitani Scalzi.

Due Carmelitani Scalzi vennero in luglio del 1622 da Genova a Torino; dimorarono nel convento di