Pagina:Storia di torino v2 cibrario 1846.djvu/58

54 libro primo


Alia Vigna della Regina fu servita in aprile del 1782 una merenda ai conti del Nord. Ne rammenterei questa futile circostanza, se non volessi soggiungere che la bella e santa principessa di Piemonte, Maria Clotilde, erasi legata di sì tenera amicizia colla moglie di Paolo i, che durante la dimora di quegli illustri ospiti a Torino, stavano insieme il maggiore spazio di tempo che potevano, e quando erano separate si scrivean biglietti caldi d’un raro affetto.12 Questa principessa, seconda moglie del granduca Paolo, era Sofia Dorotea Augusta di Wurtemberg.

Nulla diremo dei tanti palagi e casini privati che incoronano tutti i poggi, che sorgono su lutti i clivi, molti de’ quali nobilitati da belle architetture, ingentiliti dalle arti, e soprattutto alcuni di essi da quel nostro torinese Pietro Olivero, emulo de’ Fiamminghi. Faremo invece breve parola della chiesa de’ Cappuccini del Monte, dell’Eremo de’ Camaldolesi, della Basilica di Superga e delle Vedove nobili. Quel poggio che, dispiccato dalle circostanti colline, tondeggia presso al ponte di Po e chiamasi per antonomasia il Monte fu, nei secoli xiii, xiv e xv, surmontato da una piccola fortezza con torre e bastioni, chiamata Motta o Bastia, che serviva a difendere il passo ed il ponte vicino.

Essendosi intanto molto perfezionata l’arte del fortificare, la bastia del ponte di Po parve meno