Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
524 | libro quarto |
nel fiume Po, e correndo gran rischio d’annegarsi, fe’ voto di donare al convento di San Francesco di Paola mille ducatoni, se campava la vita. E così fu.4
Continuava la fabbrica negli anni 1675, 1676, e quattr’anni dopo s’ampliava il noviziato.
Questa chiesa è graziosa, e di marmi finissimi ingentilita. La tavola dell’altare maggiore col santo in gloria, e nel piano Francesco Giacinto di Savoia e Carlo Emmanuele n sono di mano del cavaliere Delfino, che dipinse ancora i due laterali, nell’uno de’ quali vedesi Luigia di Savoia, duchessa d’Angoulème a’ piedi di S. Francesco, pregandolo d’ottenerle da Dio grazia di prole mascolina. È noto che fu poi madre di Francesco i.
La prima cappella che segue dal lato del Vangelo, colla statua in marmo di Nostra Signora ausiliatrice fu eretta dal principe Maurizio di Savoia. Il cuor del medesimo, e le interiora di Ludovica di Savoia, sua moglie, sono sepolti sotto al gradino dell’altare. Sulle due porte laterali sono scolpiti in bassorilievo i loro ritratti. La terza cappella intitolata a Sta Genoveffa venne fondata dalla regina Anna d’Orleans, moglie di Vittorio Amedeo ii. La tavola è del cavaliere Daniele Seyter di Vienna, pittor di corte, morto in Torino nel 1710, e sepolto a San Dalmazzo. Egli fu, come varii tra’ più celebri suoi predecessori e successori, decorato della croce di S. Maurizio. Glie ne fu dato l’abito il 9 d’aprile 1697. A Giovanni