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48 libro primo


Nuove delizie sottentrarono allora, secondo Fumana vicenda, a quelli orrori: tra le quali voglionsi ricordare la vigna di Madama Reale, e quella del principe Maurizio di Savoia costrutte l’una e l’altra quasi ad un punto verso il 1650.

Madama Reale Maria Cristina, riavutasi dai travagli della guerra civile, e dal feroce ed oltraggioso predominio del Richelieu scelse, sopra il colle torinese a breve altezza in faccia al Valentino, un luogo di lieti, felici ed amabili riposi, dove fin dal 1622 ella possedeva una villetta, già ampliata in detto anno colla compra fatta di quella che possedeva lì presso il conte Ludovico Tesauro, lettor primario di leggi nell’università di Torino.3

Meglio rispianato pertanto il poggio onde aver largo spazio ed a fondar la fabbrica e al piantar viali, e peschiere, e labirinti, e giardini, e pergolati, alzò sui disegni del padre Andrea Costaguta, Carmelitano scalzo del convento di Sta Teresa, suo teologo e consigliere, un grandioso edifìcio con tre piani, che, cominciato nell’ autunno del 1648, fu condotto al termine nel 1653.4 Dieci altri anni spesero le arti nello abbellirlo. Avea tre piani; l’inferiore era destinato a stanza de’ cavalieri; il superiore era abitato dalle dame; quel di mezzo o nobile veniva riservato a Madama Reale, e componevasi di dodici camere di bella proporzione, che un gran salone divideva in quattro appartamenti.