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450 libro terzo

innanzi alle 24 hore, il Murtola, mentre ch’io di lui non mi guardava, mi appostò con una pistolella carica di cinque palle ben grosse, et di sua propria mano molto da vicino mi tirò alla volta della vita. Delle palle tre ne andarono a colpire la porta d’una bottega che ancor se ne vede segnata, l’altre due mi passarono strisciando su per lo braccio sinistro e giunsero a ferire il Braida, giovane virtuoso, ben nato, et mio partiate amico il quale mi era allora a lato, et veniva meco passeggiando: talchè piaccia a Dio che la scampi. Questo è stato uno dei più sensibili et evidenti miracoli che sia seguito da gran tempo in qua. Miracolo certo della Beatissima Vergine, la quale per la particolar divotione ch’io le porto non volse soffrire ch’io in un giorno della sua festività fossi morto così villanamente per man d’un traditore: et miracolo anco di San Maurilio del quale agli 11 del mese passato io presi il sagro abito; et se ne vede la prova manifesta poichè tutta la parte sinistra del mantello nuovo è lacera et forata dalle palle eccetto la croce che sola vi è rimasa intatta et senza offesa alcuna. Il Murtola fuggendo, appena fu in piazza, diede tra i birri e fu preso, e condotto in prigione dove subito confessò d’aver tirato al Marini con animo deliberalo d’ucciderlo, affermando che quando avesse potuto gli avrebbe dato di bel mezzodì quando io era in carozza col duca,19 e coi cardinali.»