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capo sesto | 425 |
trovò duo cadaveri. I miseri fanciulli erano morit soffocali.
Quando la reggente conchiuse raccordo co’ principi suoi cognati, volle nelle mani il Pasero, e lo riserrò in castello con animo si procedesse contro di lui fino a sentenza definitiva. Ma la morte fu pietosa, e lo liberò da tanti affanni prima della condanna.9
Una di quelle opinioni che fanno onta maggiore all’umana ragione, e che pure ne’ secoli passati seminavano sospetti e paure, mettean discordie e confusioni, generavano crudeltà inaudite, governate per maggior derisione colle forme de’ giudizii, ma rette da norme particolari dettate con gran pompa di erudizione da solenni giurisconsulti, meditate ed applicate da giudici che deliravano coi deliranti, è l’opinione de’ negromanti e delle streghe e del sovrumano loro potere. Questa stoltezza, che avea fatto ergere tanti roghi, insanguinar tanti palchi, era stata da molte leggi municipali ne’ tempi di mezzo guardata con occhio di compassione, considerata non come misfatto, ma come errore pregiudicievole all’ordine pubblico, e punito di sola pena pecuniale. Nell’economia politica del medio evo abbiam narrato il caso d’un tale punito in simil modo perchè facea sortilegi nel contemplar le stelle (in visione stellarum). Era forse un Plana in erba: ma lo studio della astronomia portava seco allora gravi pericoli. Questa