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366 libro terzo

l’altare ed i diciotlo quadretti graziosamente incastrati fra gli ornamenti delle pareti laterali, sono attribuiti ad uno de’ più celebri pennelli della scuola tedesca, Alberto Durer da Nurimberga. Il vescovo che si vede accanto ai santi titolari, è Sant’Orso, di cui si celebra la festa il primo giorno di febbraio.8

Nel terzo altare la Madonna con S. Gio. Battista, con S. Francesco di Sales, S. Michele Arcangelo e S. Filippo Neri, è di Bartolommeo Caravoglia, allievo del Guercino, ma molto più debole del maestro nel trattar l’ombre e i lumi, nel qual magistero il Guercino era sovrano.

L’altare di San Secondo che non ha cosa notabile, ma che è molto pulito e adorno, anticamente dedicato ai Santi Stefano e Catterina, era dapprima patronato dei conti di Pollenzo, poi passò alla Real Casa di Savoia. Nella crudele pestilenza del 1630, la citta di Torino si votò a S. Secondo, promettendo dedicargli una cappella. Cessato il morbo, ottenne di poter consecrare al Santo la cappella di Santa Catterina, e vi pose una iscrizione che rammentava il voto.

In altra cappella i Ss. Cosimo e Damiano, colla Vergine incoronata dalla SS.ma Trinità, furono dipinti da Gian Andrea Casella di Lugano, discepolo di Pier Berrettini detto Pier da Cortona, meno fecondo del maestro, ma ammanierato del pari.

Nell’altare del Crocifìsso in cui si conserva il SS.