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capo note 391

muratas in muro ad portas collaterales ecclesiae in muro ad instar duorum nittiorum pro quolibet pilastro precio ducatorum viginti quatuor in auro largorum.

Lo stesso giorno. Le medesime persone allogano a Franceschino Gaverna di Casale S. Evasio facere portas quinque videlicet magnam et alias duas contiguas in facie ecclesiae et duas collaterales in cruce de suo nemore ruris silicet et nucis — maiorem porlam pretio florenor lx et alias quattuor pretio florenor centum ita quodfaciat illas in labore cornisato et coperto toto nucis.

(8) Visita di monsignor Angelo Peruzzi, vescovo di Sarcina, nel 1584.

(9) Visita di monsignor Angelo Peruzzi già citata; da essa anzi risulta che monsignor Gerolamo Della Rovere, arcivescovo di Torino, aveva in animo di costrurre una cappella in onore di San Clemente e di trasferirvi quei sepolcri.

(10) Debbo queste ed altre notizie alla cortesia del signor teologo priore Antonio Bosio, erudito e diligente indagatore delle patrie antichità.

(11) Conto di messer Giacomo Alberti, tesoriere della fabbrica del nuovo palazzo, 1587.

(12) V. Storia di Torino, vol. i, pag. 90, 95, 96.

(13) La quale statua con sua nicchia si è tramutata dal detto choro alla gran porta del Duomo. — Conto del conte Gioannini Bruco.

(14) Nella base sotto ai pie delle statue si legge: Antonii Carlonis Opvs. Nè v’ha altra iscrizione. Solo vi è inciso lo stemma de’ Romagnani.

(15) Raccolta d’iscrizioni patrie. — Archivi di corte.

(16)

M. D. O.
OLIM ALLOBROGICI DVCIS SERENI
CANCELLARIVS INSVPERQVE MONTIS
REGALIS PLACIDVS PIVS BENIGNVS
ANTISTES MISERIS SALVS LEVAMEN
ROMAGNA GEMTVS DOMO VETVSTA
HIC INGENS AMEDEVS ILLE CARPIT
O LECTOR PLACIDAM SENEX QVIETEM
ANTONIVS ROMAGNANVS PIENTISSIMVS
EIDEM AMEDEO QVI VIXIT ANNOS LXXVUI
ET OBIIT MDVIIU XVI KAL. APRILIS
H. M. P.