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capo sesto 239


Espulsi dalla rivoluzione i Carmelitani, fu stabilito nel loro convento uno dei due collegi urbani, e la generazione a cui appartengo s’educò tutta in quelle scuole, o in quelle di San Francesco di Paola.

Qualche anno dopo la restaurazione della monarchia di Savoia, vi fu allogato il collegio de’ Nobili affidato alia vigile cura de’ padri della Compagnia di Gesù.

L’architettura della chiesa del Carmine, un po’ bizzarra, come s’è detto, e tutta fuori dell’ordinario, non tralascia d’esser piacente.

In essa chiesa non mancano neppure dipinti di qualche pregio. La gran tavola dietro l’altar maggiore in cui si vede in alto la Madonna del Carmine, nel piano inferiore il beato Amedeo di Savoia che fa limosina con molte altre figure, è, come già si notò, opera del cavaliere Claudio Francesco Beaumont, capo della scuola torinese di pittura, morto addì 20 giugno del 1760 in età d’anni 72.10

Le scolture in legno sono di Stefano Maria Clemente, a cui appartengono anche i puttini e lo stemma de’ marchesi di Priero nella cappella della Concezione; e nel Battistero, il battesimo di Cristo ed il Padre Eterno, di mezzo rilievo, due Virtù e due puttini di tutto tondo.

Allato all’altar maggiore si porranno due porte donate nel secolo xvii al monastero dell’Annunziala da Madama Reale Cristina, ed ora dalla pietà del re