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capo sesto | 229 |
Nel 1762 si pose mano alla fabbrica dell’altare, che ai 27 marzo 1765 si cominciò ad uffiziare.
Ma in quanto all’abbellir la facciata, essa è di quella bellezza che tutti vedono, e che può convenire a qualunque de’ più meschini edilìzi privati, ed il re si contentò di far dipingere l’imagine del beato Amedeo sopra la porta.
In aprile del 1737 Torino si vestì a festa per l’arrivo d’Elisabetta di Lorena, sposa del re.6 Tra i personaggi notabili che vennero in quell’occasione a Torino, fu il P. Zucchi olivetano, celebre improvvisatore, il quale pigliò stanza nel convento del Carmine. A’ 2 di maggio improvvisò a corte su tre soggetti propostigli dal duca di Savoia. Se sia più laudevole la fortezza nel combattere o la fortezza nel soffrire. Se in Alessandro avessero predominio i vizii o le virtù. La teoria de’ colori.
All’indomani improvvisò con inestimabil concorso di gente nella chiesa del Carmine. Stava egli sopra una cattedra addobbata, posta presso la balaustra della terza cappella a destra entrando; e trattò di nuovo tre argomenti che gli furon proposti.
La proposta si faceva con un sonetto, a cui rispondeva immediatamente con un altro sonetto sulle medesime rime. Poi, accompagnandosi col violino, e cantando, trattava più distesamente il soggetto che gli era stato prescritto.
Il primo argomento non era per nulla poetico.