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16 | libro primo |
1519 i baluardi di Nizza, dove Bartolomeo di Campigliene fabbricava fin dal 1449 un castello ed una cittadella.9
Nel 1533 un maestro, di cui si tace il nome, veniva chiamato dal duca a Torino per fare i bastioni e fortificar la città. Quattro grossi se ne costrussero agli angoli della medesima; ma quando giunsero i Francesi in aprile del 1536, erano appena cominciati piccoli e deboli ripari di terra, uno innanzi al castello, gli altri agli angoli della città.10
I Francesi, dopo d’aver distrutto nel 1536 i borghi, si diedero a fortificare la città, e compirono ed ingrossarono i bastioni già cominciati, circondando la città di nuove mura, adoperandovi il danaro e le braccia de’ cittadini che sosteneano vanamente, al re, non a loro appartenersi il carico delle fortificazioni.
Nel 1546 si rispianò piazza Castello. Nel 1555 si ricostrusse il bastione di S. Giorgio, ossia della Consolata. Nel 1558 fu compiuto il bastione degli Angioli all’angolo nord-est della città. In gennaio del 1559, maestro Vittonetto fabbricò la gran piattaforma di porta Susina.11
Emmanuele Filiberto migliorò ogni cosa, e ponendo ad esecuzione un pensiero che i Francesi aveano avuto e ventilato, costrusse sui disegni di Francesco Pacciotto d’Urbino, all’angolo sud-ovest della città, una cittadella pentagona, che fu tra le prime e più celebrate opere di simil genere. Ciò nel 1564.12