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capo primo | 15 |
Nel medesimo secolo costruivansi baluardi o bastioni; ma non erano che ripari di terra. Fra le opere di fortificazione prescritte in dicembre del 1467 alla città di Torino da Claudio di Seyssel, maresciallo di Savoia, trovasi una cannoniera da farsi nella torre grossa di porta Fibellona, che batta per lungo la strada che conduce ad essa porta (quae verberet a longo itineris ipsius portae): opere di difesa da farsi nei due rivellini della medesima; un terzo rivellino presso alla riva della stessa porta, con una cannoniera che spazzi lungo lo stesso rivellino; un baluardo fra la torre nuova e la vecchia (all’est); un baluardo alla prima torre di porta Marmorea (al sud); un altro baluardo avanti a porta Nuova (al sud); una cannoniera alla torre di porta Susina; tre baluardi da porta Susina fino alla torre di Nostra Donna (Consolata); una cannoniera nella torre di S. Michele; una torre fuor delle mura, innanzi al vescovado; un’altra fra la torre lunga e quella di S. Lorenzo; un baluardo presso al castello.
Ciascuna torre doveva armarsi d’una spingarda, d’una colovrina e di varie balestre.8
Sul cominciar del secolo xvi nacque in Italia, e per opera d’Italiani, l’arte della moderna fortificazione co’ bastioni terrapienati ad angoli, che spazzano i fossi e battono la campagna. Con tali principii Giuliano da S. Gallo edificava nel 1509 la fortezza di Pisa, e Andrea Bergauni da Verrua fabbricava nel