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14 libro primo

anni in esiglio. Tornato poi con un esercito, distrusse, per castigare i cittadini, le torri e le mura della città.6

È da credersi che siffatta distruzione non fosse che parziale, e che non molto dopo il comune ristorasse que’ danni se non col magisterio delle costruzioni romane, tuttavia con un’arte assai più soda e durativa che la moderna.

Ninna variazione si fece al perimetro delle mura fino al secolo xvii, come si può vedere nelle geografie del cinquecento, che tutte descrivono la nostra città di forma quadrata; e nella più antica pianta di Torino che si conosca, unita alla prima edizione dell‘Augusta Taurinorum di Filiberto Pingone(1577), e delineata da Giovanni Carracha, pittor fiammingo.

Nel secolo xiv, dopo l’invenzione delle armi da fuoco, usavansi a difendere le porte della città antemurali, o barbacani, detti anche false braghe costrutte innanzi alle medesime, o que’ corpi di fortificazione staccati e triangolari, che chiamansi rivellini. Eravene uno, nel 1385, a porta Fibellona.7

Nel 1410 la città soddisfece a Giorgio Fosello la mercede dovutagli pel rivellino che avea costrutto a porta Fibellona. Nel 1426 il consiglio, essendosi mostrato men pronto a far eseguire le opere di fortificazione prescritte dal capitano generale del Piemonte, fu posto in arresti, e provvide il 10 di agosto in conformità dei desiderii d’un uomo che usava argomenti così efficaci.