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116 libro primo

montalo l’ultimo gradino della scala che non doveva più ridiscendere; quando giunse con tutta la velocita del suo cavallo dalla via di Sta Teresa un offiziale agitando un fazzoletto bianco. Era il conte Foschieri, maggiore della piazza di Torino, che recava la grazia falla dal duca ad intercessione di monsieur Hill, ministro d’Inghilterra. Pubblicala fra i plausi del popolo, Corbeville fu ricondotto in cittadella col medesimo accompagnamento, cantando la compagnia il Te Deum laudamus.4

Speditici oramai da queste tristi memorie, varchiamo il portone che corre sotto al maschio ed entriamo nel recinto della cittadella. Vedremo a destra la casa ove dormì Pio vi quando i rivoluzionarii francesi lo trassero in esiglio; a sinistra la stanza del governatore e la chiesa parrocchiale; e alquanto più in» là il sito dell’antica parrocchia ora convertila in quartiere. Di prospetto nella mezzaluna a ponente il luogo dove Pietro Micca compì l’eroico sacrifizio.

Questo grande, degno d’essere paragonato co’maggiori eroi dell’antichità, era figliuolo di Giacomo Micha e d’Anna Marlinazzo e nipote di Giovanni.

Nasceva il 6 di marzo, 1677, in Andorno Sagliano presso a Biella, ed era battezzato col nome di Giovanni Pietro.

Addì 29 d’ottobre del 1704, e così di ventisette anni e sei mesi, dava la mano di sposo a Maria del fu Guglielmo Pasquale Bonini dello stesso luogo, la