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Gezone ne’ primi anni del secolo xi un celebre monastero dell’ordine Benedettino.5
Il sangue di questi martiri gloriosi, che alcuni fanno Torinesi e non Tebei,6 fecondò sì fattamente i semi evangelici, che essi ed altri prima di loro vi avean gittati, che la pianta della fede vi mandò d’allora in poi férme radici; onde a questi felici campioni riferir dobbiamo principalmente con San Massimo la ventura d’esser cristiani.
Frattanto la voce de’ banditori della parola rigeneratrice, l’esempio virtuóso de’ cristiani, il sangue de’ martiri, più eloquente d’ogni predicazione e di ogni altro esempio, diffondevano per ogni, dove la grazia. Non più pochi e timidi, ma numeravansi a migliaia di migliaia i fedeli, quando Costantino nel 324 diè facoltà d’esercitare pubblicamente il culto della nuòva religióne.
Onde dopo la metà del secolo, parlando di Roma, scrivea S. Gerolamo queste parole che poteano verosimilmente appropriarsi a tutte le principali città dell’imperio. « Pieno di squallore è l’aureo Campidoglio; di densa polvere e di tele di ragno sono coperti tutti i templi di Roma; la città movesi dalle proprie sedi e l’onda del popolo passa dinanzi ai delubri cadenti, e corre alle tombe dei martiri ».7
Prima del finir del secolo la città di Torino dovea essere non solo tutta cristiana, ma ancora frequente di chiese, poiché nel 397, o nel 401, vi si tenne un