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Note
(1) Sed in Gallia prae coeteris. Così S. Epifanio.
(2) Semeria. Storia della Chiesa metropolitana di Torino.
(3) Vedi intorno a questi santi: Zaccaria, della passione e del culto de’ Ss. martiri Solutore, Avventore ed Ottavio, con prefazione e note del dotto P. Isaia Carminati della Comp. di Gesù.
(4) Semeria, Storia della Chiesa metropolitana di Torino.
(5) Meyranesio, Vita di S. Dalmazzo, V. ivi frammento della cronaca di Pedona. Nella continuazione agli Atti de’ Santi del Gallizia.
(6) In nostris domiciliis proprium sanguinem profunderunt. Così S. Massimo nell’omelia pel natale di questi Santi. Ma ciò non basta a toglier fede alla tradizione che corre in proposito di S. Solutore. Se si vogliono interpretare strettamente le parole in nostris domiciliis, riferendole alla sola città di Torino, la frase era vera per due dei tre martiri; e del terzo vi era stato portato subito il corpo ancor sanguinoso; nè in una brevis sima omelia parlando di cose notissime, S. Massimo potea creder necessario di stabilir distinzioni. Se s’interpretano quelle parole largamente, possono convenire anche ad Ivrea tanto vicina a Torino, e massime coll’idea così vasta della nazionalità romana.
(7) In epistola ad Laetam.
(8) Labbeus, iii, 859.
(9) Quest’argomento a me sembra gravissimo per conchiudere contro all’opinione del Semeria che v’ebber vescovi a Torino prima di S. Massimo. L’esilio del santo vescovo Eusebio diè forse occasione di smembrarne la diocesi, e di creare un vescovo a Torino. A nulla monta poi che Testona e Gamenario (così si spiega Agaminis ad Palatium notato nella lettera Eusebiana) abbiano in tempi posteriori appartenuto, come tuttora appartengono alla diocesi di Torino. Nulla vieta che In que’ primordii il vescovado vercellese s’estendesse fino al termine delle colline de) Monferrato, e così sino a Testona alla destra de) Po, che veniva a dividerlo su questa linea dalla diocesi di Torino; e nulla vieta che posteriormente variandosi la circoscrizion delle due diocesi, quella di Torino si sia allargala a pregiudizio della Vercellese.