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capo primo 331

del giudice, fosse lecito di metter partito; e che non si mettesse se non su quelle cose per cui si fosse dai consiglieri aringato.

Secondo un’antica usanza, alla fine d’ogni reggi­ mento il comune deputava quattro savi che esami­ nassero e riferissero, con giuramento al principe le ingiustizie commesse da’ suoi rettori ed ufficiali.5

Nel 1359 entrò a parte del governo comunale un novello potere, la società del popolo, chiamata poi anche società di S. Giovanni Battista.

Fin dal novembre 1335 Caterina di Vienna ed il principe suo figliuolo aveano scelto tra i borghesi 400 uomini che fosser tenuti a correr armati alla bandiera al menomo cenno del vicario o del giu­dice.6 Era un cominciamento della società del popolo, che poi venne meglio organizzata quattr’anni dopo dal principe per desiderio d’avere una forza cittadina a sè devota. I quattro rettori di questa società pigliavano il primo luogo in consiglio dopo la curia; e con tal precedenza venivano al comune indirizzatele lettere del principe.7 La società del popolo aveva un grande ed un piccolo consiglio come il comune; ed affine d’acquistar maggior forza per maggior concentrazione d’imperio, ebbe d’ordinario un capitano, che doveva esser forestiero e nobile. Anzi fin dai 1339 trovo memoria d’un capitano ge­nerale di tutte le società del popolo. Capitano del popolo di Torino era nel 1353 Antonio di Buronzo