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330 | libro quinto |
I chiavarii eleggeano otto ragionieri a ricevere i conti del massaio o tesoriere del comune, che si rendeano di tre in tre mesi. In questi ragionieri, presieduti da’ sindaci, ricadde più tardi la maggior parte dell’ordinaria amministrazion del comune. Eleggevano ancora i chiavarii, con partecipazione del vicario e del giudice, ventiquattro buoni uomini, sei per quartiere, che procedessero annualmente alla deputazione de’ campari e delle guardie forestali, incaricate della custodia de’ beni forensi. Infine eleggeano i chiavarii ed il giudice quattro estimatori3 e due ispettori, ed aggiustatori delle misure.
Ai chiavarii si dava ancora sovente la facoltà di nominare i quattro consiglieri di Grugliasco e quella ancor più preziosa di provvedere ai posti vacanti nel gran consiglio; le scelte doveano farsi di preferenza tra i figliuoli e i discendenti de’ defunti, o in loro mancanza tra i più prossimi loro congiunti.
Qualche rara volta nel concedersi ad un illustre forestiero la cittadinanza, gli si aggiungevano gli onori del decurionato. E per questa via li ottenne il 10 d’agosto del 1490 il nobiluomo Ibleto Avogadro di Colobiano.
Più frequentemente si dispensavano per alcun tempo dalla custodia diurna e notturna. Per otto anni ne fu francato, in febbraio del 1377, Ugoneto de’ Visconti di Balangero. Alcuna volta s’imponeva al novello cittadino l’obbligo di qualche rilevalo