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284 libro quarto

onde riavere il dominio di quella parte della Morea, da cui pigliava il titolo, e che l’avolo suo Filippo avea acquistato pel suo matrimonio con Isabella di Villehardouin; ma mentre si accingeva a corroborare le sue negoziazioni con una spedizione in quelle con­trade, fu impedito da varie guerre che gli convenne sostenere ce’ marchesi di Monferrato e di Saluzzo. Al primo tolse Mondovì nel 1396. Al secondo impri­gionò il figliuol primogenito nell’aprile del 1394, e lo sostenne in Torino due anni, finché, la morte del padre, chiamandolo alla successione del marche­sato, lo dispose a dare egregie somme per ricom­perarsi.

La guerra con Monferrato durava da molto tempo. Facino (diminutivo di Bonifacio) Cane, nobile casa­lasco e celebre capitano di ventura, che, con guer­resche fortunate imprese, s’insignorì di molte città e terre, e salì in grande stato, travagliò quasi con­tinuamente il Piemonte dal 1391 al 1404, scorrendo talvolta fino alle porte di Torino; prima operava per proprio conto e per desiderio di preda; poi rotta la guerra tra Monferrato ed Acaia, come soldato del marchese.6 Egli venne in novembre del 1396 fin sotto le mura di Torino. Nel febbraio seguente ne arse i molini; e di nuovo nell’aprile stava su questo territorio a guastare e saccheggiare. Varii soldati di ventura della sua banda furono pigliati presso al ponte di Po, e furono calali nella torre di Porta